04Apr, 2021
L’era digitale ha cambiato fortemente il nostro approccio manuale alle cose, se pensiamo per esempio ad una ricetta di cucina, anni fa la preparazione iniziava prendendo un ricettario dalla libreria, cercando la ricetta nell’indice o nella sezione apposita, lo si sfogliava avanti indietro e poi di nuovo avanti e infine si approdava alle istruzioni. Oggi banalmente le nostre mani afferrano il telefono, digitano et voilà!
Tutto più semplice, tutto più veloce, più smart, tutto in un touch.
Sono le nostre mani, sempre le medesime, ad aver modificato la gestualità, e con essa anche il significato di ciò che con le mani si fa; e allora ecco che un’email è profondamente e significativamente diversa da una mail, l’una elettronica e l’altra manuale o un sms è profondamente e significativamente diverso da un messaggio lasciato su un biglietto, o ancora un disegno vettoriale è profondamente e significativamente diverso da uno schizzo fatto la matita.
A mano è bello, a mano è personale, è intimo, è comunicativo, o almeno più comunicativo; la mano parla molto più di un touch; la mano dice cose che un vettore o un pixel faticano a decifrare perché nella mano c’è emozione, c’è cuore e c’è persona.